PERCORSO 1 La Rocca di Staggia
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Rocca di Staggia

Visita guidata - durata 50'

Percorso all'interno del Castello

rocca di staggia

Torre Longobarda – Corona – Fontana di luce – Rondella franzesi – Cupola orientale – Torre Brunelleschi

Nell’isolamento del Medioevo, l’uomo è alla ricerca di un luogo sicuro. Nascono abitazioni fortificate, le TORRI, come alberi di pietra si innalzano a toccare le nuvole. Appollaiati sulle travi come uccelli su un ramo, gli uomini controllavano, non visti, intorno. Era la loro dimora un nido protetto, ma precario, nel tronco cavo di una Torre. Come albero d’estate, la Torre in tempo di pace ramificava in ballatoi, ponti, terrazze, camminamenti, che permettevano di ampliare lo spazio. Pronta a potare se stessa in caso di guerra per rinchiudersi a spiare da feritoie il mondo. A STAGGIA, nasce prima del 1000, un CASTELLO a proteggere sul fiume il Ponte, e con il Ponte la Strada e accanto il Mulino. Luoghi strategici per la sopravvivenza dell’andare e dello stare. La ricchezza del CASTELLO e del BORGO sarà legata ai CEREALI, non solo coltivati, arriveranno da lontano ad alimentare un importante mercatale. Staggia, nome del fiume e del borgo viene da staio, la misura del grano. Il CASTELLO, non solo si innalza a controllare il territorio, ma sia apre nel CORTILE all’incontro, al mercato, allo scambio. La Torre, MASTIO GUERRIERO, si fa ALBERO DELLA VITA, conservando in sé preziosi semi per seminare. BANCA DELLE BIO-DIVERSITÀ, l’architettura diventa spazio simbolico a suggellare l’incontro tra la Torre (l’uomo) e i Semi (la donna). La pioggia che nel Medioevo scorreva nelle grondaie interne verso le radici della Torre a creare cisterna d’acqua, già nell’800 evocava l’intenerimento della pietra germogliando sulle COLONNE in FOGLIE DI ACANTO. Dà vita oggi a creazioni “acquatiche” contemporanee: FONTANA DI LUCE, SPECCHI D’ACQUA.
Le mura si lasciavano attraversare dall’acqua a creare una CANALA vicino alla porta per dissetare i viandanti. Vocazione all’accoglienza aveva il Castello che di notte si illuminava come FARO a guidare il cammino creando tra Torri lontane, costellazioni di luce, rete di messaggi di fuoco che usavano i LONGOBARDI per comunicare nel loro vasto dominio. Non di sole pietre è costruito il Castello, ma dall’intreccio delle relazioni di chi lo abita prende forma la Rocca.

Il progetto della Fondazione della Rocca di Staggia
Partire dalla storia memoria per costruire itinerari contemporanei
La Rocca all’avanguardia nel Medioevo, ospita itinerari di arte contemporanea che esaltano la filosofia medievale e la funzione storica del luogo. Gli artisti invitati a rileggere lo spazio, come moderni pellegrini portano all’interno dello spazio la loro visione sulla realtà, premessa per riscrivere se stessi e il mondo, dando vita a corrispondenze uniche. Installazioni interagiscono con gli ambienti della Rocca, accompagnandoci in un attraversamento emozionale di spazi ed opere che risveglia meraviglia, itinerario che si rinnova ad ogni esposizione. La Rocca di Staggia, non è per la Fondazione solo bene da conservare immutato nel tempo, ma architettura dinamica, da attraversare con sguardo inedito, rinnovandone contenuto e identità. Spazio di vita è stella per costruire costellazioni. Se Itinerari di luce, percorso permanente alla Rocca, dialogo tra architettura luce e design, ridefinisce scenograficamente gli ambienti, sottolineandone significato simbolico e antica funzione, RILUCE: UOMO ALBERO PIETRA STELLA, 4° appuntamento espositivo a cura di Donatella Bagnoli è invito a cogliere lucore segreto in ogni presenza. Sacralità, devozione, memoria, grazia. L’evocativo suggerimento tradotto da Francesco Bruni e Gianni Gronchi, in poetiche e linguaggi originali, lascia affiorare dalle pietre della Rocca, anima di luce. L’esposizione sarà presente nella Rocca fino a Dicembre 2013.

Il periodo Longobardo e la banca delle bio-diversità
Nell’isolamento del Medioevo, l’uomo è alla ricerca di un luogo sicuro. Nascono abitazioni fortificate, le TORRI, come alberi di pietra si innalzano a toccare le nuvole. Appollaiati sulle travi come uccelli su un ramo, gli uomini controllavano, non visti, intorno. Era la loro dimora un nido protetto, ma precario, nel tronco cavo di una Torre. Come albero d’estate, la Torre in tempo di pace ramificava in ballatoi, ponti, terrazze, camminamenti, che permettevano di ampliare lo spazio. Pronta a potare se stessa in caso di guerra per rinchiudersi a spiare da feritoie il mondo. A STAGGIA, nasce prima del 1000, un CASTELLO a proteggere sul fiume il Ponte, e con il Ponte la Strada e accanto il Mulino. Luoghi strategici per la sopravvivenza dell’andare e dello stare. La ricchezza del CASTELLO e del BORGO sarà legata ai CEREALI, non solo coltivati, arriveranno da lontano ad alimentare un importante mercatale. Staggia, nome del fiume e del borgo viene da staio, la misura del grano. Il CASTELLO, non solo si innalza a controllare il territorio, ma si apre nel CORTILE all’incontro, al mercato, allo scambio. La Torre, MASTIO GUERRIERO, si fa ALBERO DELLA VITA, conservando in sé preziosi semi per seminare. BANCA DELLE BIO-DIVERSITË, l’architettura diventa spazio simbolico a suggellare l’incontro tra la Torre (l’uomo) e i Semi (la donna). La pioggia che nel Medioevo scorreva nelle grondaie interne verso le radici della Torre a creare cisterna d’acqua, già nell’800 evocava l’intenerimento della pietra germogliando sulle COLONNE in FOGLIE DI ACANTO. Dà vita oggi a creazioni “acquatiche” contemporanee: FONTANA DI LUCE, SPECCHI D’ACQUA. Le mura si lasciavano attraversare dall’acqua a creare una CANALA vicino alla porta per dissetare i viandanti. Vocazione all’accoglienza aveva il Castello che di notte si illuminava come FARO a guidare il cammino creando tra Torri lontane, costellazioni di luce, rete di messaggidi fuoco che usavano i LONGOBARDI per comunicare nel loro vasto dominio. Non di sole pietre è costruito il Castello, ma dall’intreccio delle relazioni di chi lo abita prende forma la Rocca. é il Castello, NIDO LUMINOSO che uomini e animali si ostinano a ricostruire sulle macerie. Spazio di vita ha in sè memoria affettiva. Cerchio che si stringe in veglia Francigena intorno al fuoco. Ricorda che l’architettura è organismo vivente, abbraccio di persone a creare accoglienza di stanza. Accanto al mantenimento del proprio dominio con l’incastellamento del territorio, che si estendeva da Fulignano alla Montagnola, la CONTESSA AVA e i suoi figli, i nobili di Staggia, fonderanno un gran numero di chiese nella zona e nel 1001 la BADIA A ISOLA. Importante Monastero che eserciterà, non solo la sua vocazione assistenziale verso i pellegrini, ma un potere capillare e crescente, che dalle strutture religiose si estenderà alla campagna e al Castello nei secoli a seguire.

Contemporaneità della memoria
Nel Medioevo, all’avanguardia per arte e tecnologia, il CASTELLO adotta lo stile raffinato dei FRANZESI, si addolcisce nella morbidezza del DONJON. Torre rotonda, straordinario esempio architettonico della fine del ‘200, influenzato dalle Crociate, esprime unione tra ORIENTE e OCCIDENTE. Originari di Figline Valdarno, abili finanzieri, mercanti, diplomatici, i FRANZESI si arricchiranno alla Corte di Francia. Cavalieri del Re, importeranno il loro potere nell’area di Staggia, luogo strategico di confine da cui tessere relazioni diplomatiche con Senesi e Fiorentini. Sarà il CASTELLO manifesto architettonico del loro pensiero: Ricchi, potenti, amano modernità lusso e bellezza. Disposti a combattere per la propria indipendenza, possono comprarla. Stretto è il loro rapporto con il Re di Francia. Nel Castello, che sicuro di sé, apre sulla Cinta Muraria finestre ampie con sedute, sarà firmato, nel 1360, un trattato di Pace tra Siena e Firenze, accordo economico per una strada sicura. Accanto alla tecnologia, il Castello esprime la concezione medievale del mondo: OGNI COSA CONTENUTA L’UNIVERSO CONTIENE. La Torre Rotonda, è unione tra terra e cielo, tra uomo e Dio. Contiene in sé cupola di pietra, volta celeste a formare cerchi concentrici, orbite di pianeti rotanti intorno al sole, pianta ideale di Gerusalemme, l’architettura è labirinto circolare, cammino del pellegrino che si perde per ritrovar se stesso seguendo una stella. Il secondo piano conserva CUPOLA A CONO DI ROTAZIONE, diagramma degli attimi, dove ogni sasso è passo a costruire il sentiero della vita, dove ogni pietra è granello del tempo in torre clessidra. Albero della vita, la spirale è MEMORIA DI PIANTA. Contiene in sé BOSCO SACRO. Si innalzano gli alberi come
guerrieri Longobardi la cui anima prende il volo in forma di colomba. Rilucono le lance colpite da spiragli di luce, ogni albero è uomo che ha in sè spirale, ANIMA DEL MONDO IN PUNTA DI DITA. La ROCCA, all’avanguardia nel Medioevo, ospita ITINERARI CONTEMPORANEI. Gli artisti, odierni pellegrini, invitati a rileggere il luogo, riscrivono lo spazio con la propria opera. Il progetto: PARTIRE DALLA STORIA MEMORIA PER COSTRUIRE ITINERARI CONTEMPORANEI, è a cura della FONDAZIONE LA ROCCA DI STAGGIA, che ogni anno rinnova la magia del percorso, rivelando aspetti inediti e segreti del Castello.